Bassani | La pirateria musicale in Ticino durante il Risorgimento | E-Book | sack.de
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E-Book, Italienisch, 666 Seiten

Bassani La pirateria musicale in Ticino durante il Risorgimento

Studi e documenti sulle attività clandestine degli editori Ricordi e Lucca in territorio svizzero
1. Auflage 2023
ISBN: 978-3-7562-8260-9
Verlag: BoD - Books on Demand
Format: EPUB
Kopierschutz: 6 - ePub Watermark

Studi e documenti sulle attività clandestine degli editori Ricordi e Lucca in territorio svizzero

E-Book, Italienisch, 666 Seiten

ISBN: 978-3-7562-8260-9
Verlag: BoD - Books on Demand
Format: EPUB
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Nei primi anni del diritto d'autore, i due grandi concorrenti dell'editoria musicale di Milano - Giovanni Ricordi da una parte e Francesco Lucca dall'altra - intrattennero due piccole imprese segrete in Ticino, a ridosso del confine con l'Italia, dove per decenni produssero edizioni contraffatte di opere di cui non possedevano i diritti di pubblicazione. Questo studio storico-musicale racconta per la prima volta le piccanti vicende dei marchi "Mendrisio, presso Carlo Pozzi" - la succursale di Ricordi - e "Chiasso dalla Stamperia L'Euterpe Ticinese" - l'officina silenziosa di Lucca sul suolo svizzero. Oltre agli approfondimenti sullo spietato business editoriale dell'epoca, in pieno Risorgimento italiano, l'opera presenta un'ampia documentazione d'archivio, come anche i cataloghi dei prodotti di entrambe le stamperie; edizioni che si trovano ancora oggi nelle biblioteche musicali di tutto il mondo.

Florian Bassani è libero docente presso l'Istituto di Musicologia dell'Università di Berna.

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1. Introduzione
Il fenomeno della pirateria musicale è principalmente un fenomeno di natura economica. Nell’Europa postnapoleonica, con l’ascesa della classe borghese a un potere d’acquisto mai prima manifestato, nasce anche un mercato di beni di consumo, in corrispondenza ai bisogni e allo stile di vita della nuova classe. È ovvio che tale consumo implichi anche dei beni appartenenti all’ambito culturale, e specificamente a quello della musica. Di conseguenza, alla produzione industriale di strumenti musicali, pianoforti in primis, presto si affianca un’analoga produzione di musiche a stampa. Grazie ai nuovi processi produttivi a maggiore efficacia si riesce inoltre a soddisfare i desideri di un pubblico sempre più vasto, mettendo a disposizione un’infinità di materiali e generi musicali, a seconda delle ultimissime mode e dei diversi gusti e necessità. Una particolare forza dell’industriale editoria musicale, dal primo Ottocento in poi, consiste infatti nella velocità d’azione, dovuta ai mezzi tecnici e di trasporto, che permette agli editori di reagire con immediatezza alle innovazioni nell’arte e ai cambiamenti negli interessi del pubblico. Nei grandi centri musicali d’Europa, a Vienna, Milano o Parigi, l’editoria musicale cerca attivamente la vicinanza dei compositori, allo scopo di offrire in vendita gli spartiti di un’opera lirica sin dal giorno della sua prima rappresentazione. Proprio qui si nascondono immensi guadagni. Ed è proprio qui che si manifesta la concorrenza più viva nel settore. Poco sorprende, dunque, che la concorrenza inventa e fa ricorso a tutti i mezzi disponibili per raggiungere il successo, senza scrupoli e usufruendo attentamente di esistenti lacune della legislazione. Il caso qui descritto è la storia dei due grandi ‘players’ dell’editoria musicale milanese dell’Ottocento che per diversi decenni approfittano di una situazione politico-legale quanto geografica, ai vari livelli favorevole ai relativi interessi economici. Il grande protagonista della vicenda è il confine tra il Cantone Ticino e la Lombardia austriaca, tra due sistemi politici diversi, la giovane repubblica al nord e la ristabilita monarchia al sud. Da un lato del confine regna la libertà ticinese da poco raggiunta, dopo secoli di domino confederato; le sue difficoltà dell’esordio accompagneranno la vita del Cantone ancora per decenni. Dall’altro lato impera la dominazione straniera del Regno Lombardo-Veneto, Stato dipendente dall’Impero austriaco, nel quale austro-tedeschi, nei vari ambiti della vita pubblica, eseguono gli ordini di Vienna. Una realtà combattuta e instabile: solo dopo due guerre di liberazione anche al sud del confine giungerà l’autodeterminazione, nel segno dell’unità nazionale italiana del 1861. Questa decennale disegualianza di sistemi fa sì che al grande protagonista del confine si associa un altro, non meno importante: il contrabbando. Senza di lui questa storia non si sarebbe mai potuta svolgere. Il presente studio cerca di tracciare a grandi linee gli sviluppi della pirateria musicale nella terra di confine durante l’Ottocento, gettando luce sulle specifiche motivazioni da una parte e sui principali meccanismi dall’altra, per giungere a un resoconto concreto in termini di materiali musicali prodotti, sia ufficialmente che in clandestinità. Il lavoro è organizzato su tre livelli, tutti e tre consultabili anche separatamente: lo Studio generale, inteso come riassunto illustrativo, breve e sostanziale, degli avvenimenti e dei maggiori risultati della ricerca, la Cronologia, cioè l’elenco a tappe degli eventi in ordine di tempo, inteso come approfondimento dello Studio generale, nonché il Carteggio, la sostanziosa raccolta di importanti materiali di corrispondenza, legati ai principali attori della nostra tematica. Riportati in ordine cronologico e accompagnati da osservazioni contestualizzanti, i documenti presentano una serie di visioni complementari degli avvenimenti, ponendo così un accento sul lato biografico dei personaggi centrali. Attraverso il permanente cambio di prospettiva, simile a un romanzo epistolare, le carte offrono al lettore una panoramica ulteriormente dettagliata dell’intero argomento. Oltre alla ricostruzione degli eventi e all’accertamento dei maggiori sviluppi storici, i risultati della ricerca comprendono anche, ripartiti in due grandi blocchi, i dati bibliografici delle opere musicali che passarono per le botteghe degli stampatori ticinesi presi in esame. Si tratta da una parte delle musiche ufficialmente dichiarate alle autorità cantonali come produzioni o proprietà individuali (raccolte nella rubrica Depositi), dall’altra delle musiche recanti il marchio editoriale personale degli stampatori, ma non depositate alle autorità. Quest’ultimo gruppo (riassunto nella sezione Cataloghi) raccoglie, a grande maggioranza, spartiti di origine pirata, cioè ristampe di proprietà altrui. La documentazione che sta alla base degli argomenti discussi nei capitoli citati (soprattutto nel caso di Depositi e Cataloghi) parte con la raccolta cronologica delle Petizioni, cioè delle richieste ufficiali che gli stampatori presentarono al Consiglio di Stato ticinese per ottenere la salvaguardia legale per una serie di opere, elencate nel relativo documento. Si aggiungono gli Avvisi musicali lanciati dagli stessi editori sulla stampa per diffidare pubblicamente la ristampa dei prodotti da loro depositati. La rubrica Documenti vari elenca, sempre in ordine cronologico, i materiali di documentazione non compresi nelle precedenti rubriche, prima che, nel capitolo Illustrazioni, si esporranno dei materiali fotografici per offrire, in modo aggiuntivo, alcuni stralci dagli originali cataloghi di vendita, uno sguardo sia alla documentazione amministrativa che ad alcuni elementi della corrispondenza epistolare, ma anche una serie di estratti dagli spartiti stessi, per focalizzare l’attenzione soprattutto su degli aspetti grafici delle musiche ristampate, messe a confronto con i rispettivi modelli originali. La base documentaria per la ricostruzione delle vicende storiche legate al nostro tema è composta da una serie di materiali piuttosto vasta. Vi sono da una parte le musiche stesse, un gran numero di spartiti cartacei, frutto delle attività descritte, che almeno in parte sono giunte fino ai giorni nostri, sparse per numerose biblioteche, perlopiù del Sudalpino. Si tratta di importanti testimonianze, non solo nell’intento di quantificare il fenomeno della pirateria musicale attraverso i risultati più tangibili, ma anche allo scopo di poter valutare in modo concreto la qualità dei prodotti. Altra fonte per tracciare importanti sviluppi del fenomeno sono i cataloghi, sia delle stamperie ticinesi, che degli editori ‘mandanti’ italiani, nonché, se esistenti, i rispettivi registri di produzione e gli inventari di appositi fondi archivistici delle case editrici coinvolte. Si aggiungono le gazzette ufficiali quali vetrine di comunicazione governativa, per non dimenticare la stampa, come osservatore-accompagnatore dell’epoca e luogo del confronto pubblico, come agorà e specchio dello spirito del tempo. Il tutto integrato da testimonianze più specifiche ancora, quali corrispondenze (tanto ufficiali quanto private), avvisi giudiziari e pubblicitari, rapporti del governo e testi di legge. I risultati qui presentati sono soltanto un primo bilancio di un’iniziativa di ricerca che continuerà ad approfondire l’intrigante argomento, in particolare nell’esplorazione ed integrazione di documenti e fondi d’archivio finora consultabili solo in parte. L’intento di puntare ad un formato di pubblicazione non solo cartacea, ma anche elettronica (cfr. il sito internet pirateriamusicale.rism.digital) è dovuto alla consapevolezza che il ritrovamento di ulteriori tasselli rilevanti contribuerà, passo per passo, a completare il complesso quadro di un fenomeno che, per la sua natura intrinseca, da sempre tende a sottrarsi all’occhio dello spettatore. Dramatis personae (in ordine di apparizione)
Giovanni Ricordi (Milano, 3 marzo 1785 – ivi, 15 marzo 1853) incisore e editore di musica a Milano Francesco Lucca (Cremona, 21 dicembre 1802 – Milano, 20 novembre 1872) incisore e editore di musica a Milano Carlo Pozzi (Castel San Pietro, 2 giugno 1803 – ivi, 28 giugno 1886) incisore e stampatore di musica a Castel San Pietro, Canton Ticino Giulietta Pozzi Ricordi (Milano, 30 aprile 1807 – Varese, 6 marzo 1870) figlia di Giovanni Ricordi, dal 1826 moglie di Carlo Pozzi Giovanni Capella (fl. 1833–1856) incisore di musica, primo direttore della calcografia L’Euterpe Ticinese di Chiasso, Canton Ticino Gioachimo Spinelli (Piemonte, 11 dicembre 1783 – Chiasso, 14 dicembre 1858) successore di Capella come direttore della calcografia L’Euterpe Ticinese Vincenzo Dalberti (Milano, 20 febbraio 1763 – Olivone, 6 aprile 1849) sacerdote e politico conservatore, dal 1830 al 1837 Consigliere di Stato ticinese, nel 1835 presidente Giacomo Luvini-Perseghini (Lugano, 23 febbraio 1795...



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